venerdì 24 febbraio 2017

"Ranieri Esonerato"






  "Ranieri esonerato", la notizia sportiva del giorno, o forse la notizia del giorno, perché ormai scissioni sinistre e saluti maldestri non sono più una notizia.
Chi mi conosce solo via social, potrà rimanere stupito che parli di calcio, potrei liquidare lo stupore con un intellettuale "non è un post di calcio, ma di vita, perché lo sport, e soprattutto il calcio, sono la metafora della vita.".
Invece no, è un post sul calcio, perché il football mi piace e seguo il soccer (termini global per un duplice scopo: evitare ripetizioni e catturare click oltre frontiera dai motori di ricerca, e poi sì..sono anglofilo, son cresciuto con Duran e Spandau, non tra Camaleonti e Giganti).
Ah, mi piace anche la vita, non sempre e solo la mia, ma l'idea di parlarne e tanto meno scriverne, non mi fa impazzire.
Quella di Ranieri è una favola, detto e ridetto, scritto e riscritto, da almeno un anno, ma per quanto ci si sforzi ad essere originali non esiste altro termine più idoneo.
Per togliermi ogni dubbio ho cercato conferma sul web  su sapere.it e come sapevo.già, 'fiaba' non è un sinonimo di 'favola' la cui definizione "..un genere giocoso che, spesso, per protagonisti ha gli animali alle prese con situazioni talvolta paradossali. Ma il vero elemento caratterizzante di una favola lo ritroviamo nella morale, ovvero un insegnamento relativo all'etica o al giusto comportamento.", calza a pennello.
Ci sono gli animali, nello specifico una volpe, mascotte della squadra inglese, il paradosso di un team che praticamente da sempre, ma non sempre e forse per sempre, con successo, lotta per la salvezza ma vince la Premier, e 'last but not least' (oh,yeah!..sono anglofilo, ricordate? e comunque in questo brit-post sono giustificato) la morale.



E qui si che ci starebbe un sermone sull'etica, il sacrificio, la speranza..appunto, la metafora sport-vita. Ma, come premesso, è un post di calcio.
Nella doppia favola del Leicester, l'altra è quella di Ranieri, un almost 70 year old (oh,yeah!#2), che alla fine di una carriera senza infamia né lode, vola nella patria del football in una città di provincia a provare a vincere lo scudetto della salvezza, impresa non impossibile, e comunque sempre meno ostica dell'imparare, da non giovanissimo, la fonetica inglese.

Il percorso delle Foxes in Premier League (oh, yeah! #3), è ormai storia e cronaca, accessibile, quando già non nota, a tutti; riassumento porei dire che è esattamente l'opposto della "Dura legge del gol", cioè chi gioca bene, " Uit Umiliti End Sacrifais" (cit.Ranieri), vince.


 Eviterò dunque un copia/incolla retroattivo per arrivare alla notizia, non solo sportiva (vedi motivazione all'inizio del post) del giorno: l'esonero di Ranieri, Claudio.
La ragione? Dopo la sconfitta per 2 a 1 di ieri 23 febbraio 2017 (perchè chissà se e quando questo post sarà letto), in Champions a Siviglia (c'ho vissuto a Siviglia, ma tifavo Betis perché è la squadra delle periferie e da straniero squattrinato era l'integrazione più facile ed immediata, ma ai miei tempi andava più forte dell'altra, sì sto divagando per essere in una parentesi, ma giusto per rimarcare che è un post di calcio e che di calcio ne capisco.).
Ora chi di calcio ne mastica anche il minimo sindacale, sa che perdere 2-1 in trasferta in una competizione internazionale che perveda un return-match (oh, yeah! #4) è tutt'altro che una tragedia, a maggior ragione quando lo giochi in uno stadio all'inglese, con i tifosi di casa praticamente sul campo. Difatti la tragedia, secondo il management societario, sarebbe ritornare a lottare per la salvezza, traguardo tutt'altro che proibitivo.

Già, il problema sarebbe il tornare alla normalità, quella normalità che praticamente per un secolo ha visto il Leicester nel fondo della classifica, ad esultare per un pareggio e, perché no, anche per una sconfitta dignitosa a Manchester, a Londra, a Liverpool.
Mister Ranieri ha la colpa di aver fatto vivere un sogno, voluto dagli "Dei del Calcio", parole sue.
O forse di essersi svegliato dal sogno troppo presto, come quando, la mattina, ti suona la sveglia (con ogni probabilità ormai quella dello smartphone/iphone/tablet), sempre "troppo presto", e a niente serve quello snooze che ti fa dormire, ma certo non sognare, per altri nove (tempo standard, non modificabile, delle mia vecchia radiosveglia anni 90) minuti.
E fuori non ti aspetta esattamente una bella giornata di sole al mare.

Comincia a diventare un post sulla metafora calcio-vita, e come da premessa non doveva esserlo, perciò chiudiamola qui.

Costantino Caputo




ps: l'ho scritto che son cresciuto (ma poi son migliorato, eh!) con i Duran Duran, no?



giovedì 11 aprile 2013

Estranei

        Capita a volte, di notte specialmente, di pensare ad alcune persone che hai incontrato in modo più o meno casuale e involontario.
Ci hai parlato per un po', hai condiviso un bancone in un bar o un telo mare in spiaggia perché simile al tuo.
Oppure, come mi capita in viaggio, una presa elettrica per ricaricare il telefonino (lo so che non si chiama più così, ma finché sarà piccolo e lo userò per telefonare non vedo altro nome più appropriato), o quell'ormai superato netbook che nonostante di portatile abbia solo il nome, ti ostini a portarti appresso come un cane con quel lungo, polveroso guinzaglio che non è altro che la prolunga da attaccare ad ogni presa nel raggio di due metri dal posto in cui ti fermi.
Non so a voi, ma a me capita.

       Non sai perché alcune persone ti rimangono ancora in mente, mentre altre che vedi sempre, per quanto perbene e premurose, ti lasciano ormai indifferente..ne accetti le attenzioni, magari le ricambi, ma dal giorno dopo potresti anche non rivederle, così...senza un motivo..senza panico.
Forse perché le parole scambiate con un estraneo hanno un sapore particolare: non sono dovute, non sono richieste.. neppure volute, ma vengono da sole, quando magari bastava solo un saluto di cortesia, un sorriso di circostanza o delle semplici scuse (nel caso del telo mare in spiaggia).
Sarà perché sai che poi molto probabilmente (ma non è detto), quella persona non la incontrerai di nuovo e se accadrà non sarà comunque come la prima volta.
Certo non sarà diventato vostro amico, ma non è più un estraneo..un volto che non avevate mai visto e un suono della voce che non avevate mai ascoltato..quel già visto e sentito che farà sì che le vostre parole siano dovute e magari volute.





             
                A questo punto se qualcuno capitato per caso su questo post, o più probabilmente per il mio link su Facebook (in tal caso essendo un amico sentirà l'obbligo morale di leggere fino alla fine per poi , dopo un'occhiata rapida al resto del blog, tornare di fretta  a scorrere la sua bacheca ), si aspetta il racconto dell'incontro che oggi avrei avuto con un estraneo che, visto che non sono in viaggio, né tantomeno è tempo di andare in spiaggia a sbagliare telo, ha molte probabilità di essere stato al bancone di un bar.
Bene, il racconto non lo faccio, perché non era questo l'oggetto del post, e inoltre , forse soprattutto, romperei il format che vuole il miei post brevi, minimalisti e fondamentalmente inutili.




P.S.:
il luogo non è il bancone di un bar e non è successo stamattina, ma ieri pomeriggio..
..lo scrivo stanotte perché, come detto, mi capita di pensarci specialmente di notte, e ieri notte ho dormito.


                                                                                                              Il Sottoscritto

                                                                                                           Costantino Caputo

giovedì 1 marzo 2012

Attenti a Lucio!





E' morto Lucio Dalla.
Non trovo altro modo per dirlo, non in quanto mi sia difficile scrivere della morte di un VIP, piuttosto perché non credo ci siano altre parole per annunciare la morte di qualcuno.
- E' VENUTO A MANCARE...mi sa di telegramma (per quanto assurdo: pagare quattro parole quando ne basterebbero non più di due..)
- NON E' PIU' TRA NOI...lo trovo presuntuoso da parte di chi lo scrive, come se uno fosse tenuto ad essere con certa gente ed in un determinato luogo.
- E' DECEDUTO..da atto notarile o comunque di burocratico.
- E' PASSATO A MIGLIOR VITA..è da provare, al momento non ha alcuna base scientifica, ed anche in caso di fede cattolica bisognerebbe essere certi di andare in paradiso e di certo le star della musica non mi pare conducano una vita secondo i canoni cristiani;  inoltre, almeno nel caso di Dalla, non è detto che la vita nel Paradiso possa essere migliore di quella che ha lasciato..
Per equidistanza laica dovrei citare un'altra religione: il Buddismo (seppur pare essere una filosofia) parla di reincarnazione in qualsiasi altra forma vivente, c'è dunque un'alta probabilità di trovarsi nei panni di altri esseri viventi che, oggettivamente, se la passano peggio degli uomini.
- NON C'E' PIU'..all'opposto delle ragioni di cui sopra, alquanto pretestuoso.
- E' VOLATO TRA GLI ANGELI e/o E' IN CIELO..vedi "passato a miglior vita".
- CI VEDE DA LASSU'..imbarazzante.


Ho parlato della morte piuttosto che di Dalla, beh...un po' mi sono lasciato prendere da un argomento di cui si può scrivere di tutto ed il suo contrario: chi potrebbe contraddirti?
Ma soprattutto non era mia intenzione parlare del Dalla cantautore e della sua lunga ed intensa carriera; non sono un suo fan, non ho nessun suo disco né brano MP3, non sono andato mai ad un suo concerto.
Ho ballato certo sulla sua "Attenti al Lupo" (scritta da Ron), nel 1990..ma credo che a quell'epoca avrei ballato su qualsiasi canzone e al ritmo di chiunque avessi avuto di fronte, piuttosto che a quello musicale..
Allora perché scrivo questo post (cosa che non ho fatto con Amy Winehouse e Whitney Houston e che in generale faccio raramente)?
Beh, perché la notizia della morte di Lucio Dalla mi ha dato quel senso di vuoto che provi quando viene a mancare qualcosa che fa parte del tuo "tempo" che non è assolutamente la tua "vita", ma esattamente il tempo in senso "cronologico": i tuoi anni, le tue stagioni, le tue età, le tue mode, i tuoi look...
Le sue canzoni continuerò ad ascoltarle per il resto del mio tempo più o meno volontariamente (mi preparo all'overdose delle prossime ore), ma Dalla non inciderà più un disco e non darà nessun concerto, non lo avrei acquistato né tantomeno ci sarei andato, ma non è la stessa cosa.





                                                                                                                                      Il sottoscritto
                                                                                                                                    Costantino Caputo

PS: Sempre a proposito di anni 90 e "balli attinenti" la canzone è "Denis", dallo stesso album (Cambio,1990) di Attenti al Lupo, non proprio tra le più famose ed apprezzate (il video ufficiale è introvabile), ma a me piaceva tanto perché  molto, ma  moltissimo vagamente, il suo urlo e il sound rimandavano al Grunge Rock che cominciavo ad ascoltare, ma soprattutto mi riconoscevo nella frase del testo che, parlando della fine di un week end  trascorso in discoteca, recitava: "e alle quattro di mattina il mondo torna il cesso che era prima!" dove il cesso di mondo per me erano le interminabili tre ore di matematica consecutive (con altissime probabilità di compito in classe o interrogazione) di ogni lunedì mattina!
Esagerato?

lunedì 12 dicembre 2011

Corsi e Ricorsi...





... Quando ieri 
[...]
avete fatto 
a botte coi poliziotti,
io simpatizzavo coi poliziotti!

Perché i poliziotti sono figli di poveri.

Vengono da periferie, contadine o urbane che siano.

[...]

Hanno vent'anni, la vostra età, cari e care.

Siamo ovviamente d'accordo contro l'istituzione della polizia.

Ma prendetevela contro la Magistratura, e vedrete!

I ragazzi poliziotti

che voi per sacro teppismo

(di eletta tradizione risorgimentale)
di figli di papà, avete bastonato,

appartengono all'altra classe sociale.

[...] 

ieri, si è cosi avuto un frammento
di lotta di classe: e voi, amici 

(benché dalla parte della ragione
eravate i ricchi, mentre i poliziotti 
(che erano dalla parte del torto) 
erano i poveri. ...

estratto da "Il PCI ai giovani" di P.Pasolini, 
poesia scritta all'indomani degli scontri a Valle Giulia 
Roma, giugno 1968...


                                                                                                                                                                                                                                                      Il Sottoscritto
                                                                                                                                  Costantino Caputo

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